In libreria dall’8 Maggio 2013.
Gli animali, nati con l’unica sfortuna di non essere uomini, vivono vite terribili, brevi e meschine, solo perché è nei nostri poteri abusare delle loro esistenze per i nostri tornaconti. Privati dei loro rapporti col mondo, della maternità e dell’infanzia, della luce e del respiro, del correre e dell’invecchiare, sviluppano le loro brevi parabole di vita entro teche di coltivazione: non appena pronti vengono mangiati, indossati, usati per la ricerca scientifica o, se fortunati, messi tra le sbarre di uno zoo oppure esposti alla berlina in un circo. Chi ignora tutto questo forse è felice nella sua inconsapevolezza: vive pensando che i peggiori dei mali siano oggi superati e che, nonostante tutto, la nostra vita è una vita innanzitutto morale.
Per capire cosa ne è, oggi, di tutto questo dolore bisogna scrivere non da un animalisti, ma animali. La domanda che guida questo libro diventa dunque: che cosa penserebbe un maiale se avesse avuto la possibilità di indicarci la strada per quella rivoluzione che è la sua liberazione – ovvero la liberazione animale?
Un libro che è una confutazione appassionata e rigorosa di tutte le filosofie che relativizzano il dolore animale, con uno sguardo sempre attento alla società (dai cani liberati di Green Hill in Italia, a quelli sterminati in Ucraina, al nascente partito «animalista») e alle sue contraddizioni.
Un saggio di filosofia, pensato anche per il lettore non specialista, per ragionare sulla questione animale in un orizzonte morale che non sia piegato dalla violenza. Il tentativo volto definire i nuovi obiettivi del movimento di liberazione animale attraverso la definizione e la pratica dell’«antispecismo debole» – una nuova teoria, per un nuovo mondo.
Hanno detto:
“L’animalismo di Leonardo Caffo è un sentimento innato rafforzato da un percorso culturale. Una consapevolezza etica mai imposta ma rivolta dialogo. Una porta aperta alla riflessione; un invito a documentare la sofferenza e a farsi custodi dei diritti dei più deboli in un altruismo senza compromessi” Roberta Badaloni, giornalista del TG1
“In questo saggio Leonardo Caffo sostiene che l’antispecismo è un approccio specifico al problema dell’etica e la politica per gli animali che non può essere confuso con posizioni politiche che hanno a che fare con problemi umani, tantomeno esserne subordinato. Ma l’atteggiamento umile di Caffo (che lo spinge a chiamare “debole” il suo approccio filosofico) non deve trarre in inganno il lettore: questo libro è un contributo nuovo e innovativo al dibattito sull’antispecismo, e molti dei suoi argomenti saranno davvero difficili da confutare” Oscar Horta, Professore di Etica, Università di Santiago de Compostela
“Non è lontano il giorno in cui lo specismo ci risulterà altrettanto inaccettabile che il razzismo, ma perché ciò avvenga bisogna non cedere alla retorica e lavorare con finezza di analisi e con sottigliezza dialettica. E’ quello che fa in questo libro Leonardo Caffo, il più promettente, versatile e originale tra i giovani filosofi italiani” Maurizio Ferraris, Professore di Filosofia Teoretica, Università di Torino”
“Nel grande atelier della riflessione filosofica antispecista, il saggio di Leonardo Caffo ha il merito di formulare una proposta di forte coesione interna e capace non solo di confrontarsi con il il dibattito filosofico contemporaneo ma altresì di fungere da battistrada per ulteriori indagini e nuove considerazione sulla cosiddetta “questione animale”, nodo cruciale e sfida per l’etica del XXI secolo” Roberto Marchesini, etologo, fondatore della SIUA