Mio articolo apparso oggi su Gli Altri.
Riparare – una macchina del caffè, o una relazione andata a male. Al Torino Film Festival, in questi giorni, è stato presentato un film metafora – tutto italiano – diretto da Paolo Mitton (opera prima) con una scenografia, impeccabile, del giovanissimo Francesco Boerio. The Repairman così, all’inglese, si chiama un film – solo apparentemente assimilabile al genere della commedia che racconta, invece, la tragedia di un ragazzo – ai limiti dell’autismo – capace soltanto di comunicare con le macchine che ripara e con il suo cactus (che ha pure un nome, nella migliore delle tradizioni). Dove l’umano lo giudica, infatti, per lo strano lavoro – o per l’incapacità di finalizzare i suoi obiettivi – le macchine lo proteggono, possono essere riparate con qualche vite e bullone, senza chiedere in cambio niente di più che un contemplativo silenzio.