Le opere del filosofo canavesano Piero Martinetti sono entrate quest’anno in pubblico dominio. L’Università di Torino – che da poco ha siglato con il Politecnico di Torino, la Città di Torino con le Biblioteche civiche torinesi, la Fondazione Teatro Nuovo per la danza, una convenzione dedicata alla valorizzazione del concetto di pubblico dominio – sta celebrando la figura di Martinetti con una serie di iniziative a lui dedicate: la rielaborazione drammaturgica di un testo animalista ante litteram, un laboratorio e uno spettacolo teatrale agiti negli spazi della biblioteca, un progetto di digitalizzazione (ed in futuro un’edizione critica digitale) delle sue opere ed infine un momento di riflessione condivisa, rappresentato dal presente seminario che si svolgerà il 28 ottobre 2014 presso l’Aula Magna del Campus “Luigi Einaudi” dell’Università degli Studi di Torino. La riflessione su Piero Martinetti – tra i pochissimi accademici che non accettarono di prestare giuramento di fedeltà al fascismo perdendo la cattedra universitaria – ha preso avvio e spunto dalle considerazioni che il filosofo ha riservato agli animali nel saggio “La psiche degli animali”, di cui è stata realizzata una rilettura drammaturgica ed il breve spettacolo che verrà riproposto in occasione del seminario. “Martinetti sostiene che gli animali, così come gli esseri umani, possiedono intelletto e coscienza, quindi l’etica non deve limitarsi alla regolazione dei rapporti infraumani, ma deve estendersi a ricercare il benessere e la felicità anche per tutte quelle forme di vita senzienti (cioè provviste di un sistema nervoso) che come l’uomo sono in grado di provare gioia e dolore” . Il rispetto e l’amore per gli animali costituiscono un caposaldo dell’idealismo etico-religioso di Martinetti, facendone un vero e proprio filosofo animalista di inizio secolo. In ultimo occorre dire che egli risulta legato a doppio filo all’Università di Torino; infatti, non solo la “Fondazione Piero Martinetti” ha sede nell’Ateneo e conserva la biblioteca privata del filosofo ma il Polo Bibliotecario “Norberto Bobbio” custodisce anche la biblioteca privata del professor Gioele Solari, amico fraterno del filosofo canavesano, nel cui fondo è conservata una parte del lascito librario di Martinetti stesso. Il “Progetto bibliotecario urbano sul pubblico dominio”, all’interno del quale rientra l’articolato percorso dedicato a Martinetti, è frutto di una preziosa collaborazione tra enti diversi e intende promuovere e diffondere il concetto di pubblico dominio, sottolinearne l’importanza sociale, culturale ed economica ai fini della valorizzazione e ri-appropriazione del patrimonio intellettuale, anche attraverso l’ibridazione dei linguaggi e dei luoghi, dal testo al teatro alla biblioteca, dal video agli strumenti social e alla digitalizzazione.