
In un mondo in cui “essere connessi” ha ormai risvolti meramente legati alla tecnologia, utile sarebbe confrontarsi col significato meno materialista del termine, prossimo a un concetto chiave del buddismo quale quello di interconnessione, nella consapevolezza che gli individui sono legati gli uni agli altri quanto all’atmosfera. Questa è una delle grandi riflessioni che, secondo il filosofo Emanuele Coccia (La vita delle piante, La vita sensibile), il mondo vegetale può spingerci a intraprendere: una grande rete di relazioni tra esseri viventi che “fanno mondo” attraverso il respiro, punto in comune alla base del nostro esistere. Partecipando a questo soffio solidale, collettivo e al contempo intimo, forse sarebbe possibile eludere il terrore degli scambi umani imperante nella società contemporanea, coltivando l’empatia e volgendo lo sguardo alla quiete del verde. Dialoga con lui Leonardo Caffo, docente di Ontologia al Politecnico di Torino e autore di Vegan (Einaudi, 2018).













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