L’Italia trema: in un breve lasso di tempo è caduto un governo, si è avventata la crisi, ed è tremato il terreno.
Dopo l’Aquila, oggi l’Emilia. Dopo le mignotte del nano, ci sono toccate le lacrime del coccodrillo.
L’Italia trema, e gli italiani stanno fermi. Le case crollano, e gli italiani stanno fermi. Le tasse diventano ingestibili, e siamo tutti fermi.
Ma perché stiamo fermi?
Siamo fermi, perché siamo già morti.
La democrazia è svenuta sotto il peso del denaro, la speranza per il futuro dei terremoti si è spenta dopo aver visto, ancora oggi, un Abruzzo identico a quello del sisma e la voglia di cambiare sembra passare, a tanto siamo arrivati da un grillo parlante che vede in internet, e nei blog, l’unico spiraglio per il tricolore.













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